“Biologico” è un’etichetta affibbiata spesso a cibi e ad altri beni di consumo col significato di “naturale”, “salutare”. “Biologico” è, quindi, un termine molto spesso usato a sproposito, con semplici finalità di marketing.
In realtà, come vedremo, per poter abbinare questo termine a dei prodotti bisogna avere delle certificazioni, sottoporsi a controlli rigorosi e avere una catena produttiva che segue una regolamentazione specifica. Ma andiamo per ordine.
Vista la grande confusione che ruota attorno a questo termine, vediamo insieme in breve cosa s’intende per prodotti bio o biologici e qual è la differenza tra biologico ed ecosostenibile. Capire cosa è realmente biologico è importante non solo per chiarirsi le idee, ma anche per fare una spesa più consapevole (e spesso evitare truffe!).
Cosa intendiamo per agricoltura biologica
Per alimenti biologici s’intendono cibi o materie prime derivate dall’agricoltura biologica. Questa non ammette l’utilizzo di sostanze “artificiali”, organismi geneticamente modificati (OGM) o sostanze chimiche di sintesi (ovvero concimi, diserbanti, pesticidi).
Ma come si fa a non utilizzare queste sostanze per assicurarsi il raccolto? Chi si occupa di agricoltura biologica sfrutta delle
tecniche agricole che si usavano una volta come ad esempio:
- la rotazione delle colture;
- la coltivazione combinata di piante diverse (dove una è sgradevole ai parassiti dell’altra);
- si cerca di creare un ambiente che favorisca la proliferazione dei predatori naturali.
I fertilizzanti chimici sono banditi, ma vengono utilizzati concimi naturali come il comunissimo letame. Questo tipo di agricoltura rispetta l’ecosistema naturale, tutelando suolo e acque dall’inquinamento.
Cosa intendiamo per allevamento biologico
Stesso discorso vale per gli alimenti e i prodotti di origine animale: gli allevamenti biologici certificati rispettano i bisogni e le esigenze naturali degli animali sotto diversi punti di vista:
- la loro alimentazione deve basarsi su mangimi e alimenti provenienti da agricoltura biologica;
- gli animali devono avere lo spazio sufficiente per muoversi in libertà (all’interno e negli spazi al chiuso), a differenza di ciò che avviene negli allevamenti intensivi;
- non si possono allevare razze ottenute da manipolazioni genetiche;
- il trasporto degli animali non deve creare loro stress e affaticamento;
- ormoni e farmaci utilizzati per intervenire sulla crescita “forzata” degli animali sono vietati.
Queste non sono semplici linee guida, ma sono regole disciplinate da una
normativa precisa in Italia () e
a livello Europeo, obbligatorie se si decide di etichettare i prodotti come biologici.
Certificazione biologica: cos’è e come riconoscerla
La
certificazione biologica è un’importante garanzia per il consumatore perché attesta che quel prodotto ha seguito tutti i dettami che rispettano l’ambiente, gli animali e la
salute delle persone.
Il famoso marchio bio con la fogliolina fatta con le stelline dell’Unione Europea dal 2007 sta a indicare che il prodotto contiene almeno il 9
5% di ingredienti provenienti da agricoltura e/o dall’allevamento biologico. Questo vale non solo per le carni e le verdure, ma anche per i prodotti sfusi, il pane e i prodotti da forno.
Dalla produzione alla commercializzazione, tutta la filiera bio è soggetta a rigorosi controlli autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali a garanzia del rispetto della norma.
Biologico ed ecosostenibile: la differenza tra i due termini
Abbiamo visto in breve cosa significa biologico, ma che differenza c’è con il termine “ecosostenibile”? Con quest’ultimo intendiamo tutte quelle pratiche che hanno come
obiettivo la tutela dell’ambiente e può essere applicato non solo all’agricoltura, ma ad esempio anche ad altri ambiti: all’edilizia, al turismo, ai processi industriali delle fabbriche.
Laddove c’è l’impegno a tutelare il pianeta attraverso lavorazioni o processi produttivi che limitino le emissioni, che si concentrino sul riciclo e/o sul riuso degli scarti si parla
di ecosostenibilità, ma ecosostenibile non è sinonimo di biologico!
A questo punto sorge – manco a farlo apposta – “naturale” domandarsi
perché scegliere biologico e come il biologico sia la risposta alla necessità di scegliere in modo più consapevole.
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